Week-end di pesca nel parco dei 100 laghi
Da tempo col mio compagno di pesca Tommaso aspettavamo questo giorno.
E dopo qualche settimana per organizzarla, finalmente riusciamo a metterci d'accordo per fare questo week-end immerso nel Parco regionale dei 100 laghi in Emilia Romagna tra escursione e pesca, in compagnia di altri due amici pescatori.
Giorno 1
Dopo una notte insonne con la testa persa tra pensieri e sogni ecco che suona la sveglia, il suono che ha dato inizio all'avventura.
Alle 6 eravamo in macchina e tra risate, aspettative e sbadigli siamo partiti alla volta del parcheggio adiacente alla diga del Lago Paduli, piccola pausa colazione ad un autogrill e alle 8.30 arrivammo nel luogo dove già ci aspettavano i buon Emanuele e Nicola, coloro che avrebbero condiviso questa avventura di pesca con noi.
Tempo di vestirsi e preparare l'attrezzatura e iniziamo l'escursione, già poco dopo l'inizio ci imbattiamo nel primo dei tanti laghi che avremmo visitato nelle due giornate, il lago Squincio, appena vista l'acqua le mani già stavano montando gli artificiali, tutti e 4 abbiamo optato per lo spinning, ma nonostante i ripetuti lanci con vari artificiali non abbiamo visto nemmeno l'ombra delle nostre amiche trote, così decidiamo di non perdere ulteriore tempo e ci incamminiamo subito per la seconda tappa.
Dopo 50 min e una sfiancante salita, arriviamo al lago Scuro, dove sapevamo non poter pescare, ma un giretto per visitarlo lo abbiamo comunque fatto (senza pescare ovviamente), anche qua niente pesci, ma ci hanno tenuto compagnia tantissimi Tritoni (sempre bello vederli vista la loro graduale scomparsa).
Finito il giro del lago Scuro, in pochi minuti arriviamo sulle rive del Lago Verdarolo, qui si poteva pescare, così tiriamo nuovamente fuori la nostra attrezzatura e iniziamo a lanciare, nessun pesce rimane allamato ma in compenso abbiamo visto le prime specie pinne munite, delle piccole carpette sotto il pelo dell'acqua e qualche sfuggente e veloce Persico Reale.
Con un pò di amaro in bocca ci lasciamo alle spalle questo lago, e dopo una mezzoretta di cammino arriviamo al Rifugio Prato Spilla dove decidiamo di fermarci a mangiare e bere qualcosa, mentre degustavamo della schiacciata abbiamo ragionato sul dove andare una volta ripartiti, tra le varie opzioni abbiamo alla fine deciso di raggiungere il Lago Ballano, così con non poca fatica ci rimettiamo i pesanti zaini in spalla e con molta tranquillità ripartiamo (Con molta tranquillità significa che ci abbiamo messo 1 ora per fare un tratto da 20 min).
Così arriviamo all'ultima tappa della giornata, il Lago Ballano, appena affacciati abbiamo notato le decine e decine di bollate delle trote, ci guardiamo tra Tommaso e me con un unico pensiero “ Era l'ora della mosca”, ci fiondiamo sulle rive con una delicatezza e una calma pari a degli elefanti imbizzarriti, così mentre Emanuele e Nicola già lanciavano i loro artificiali in acqua noi ci siamo messi a montare le canne da mosca.
raggiungiamo sulla riva i nostri amici e anche noi iniziamo a lanciare, entrambi iniziamo con delle mosche da caccia ma subito ci accorgiamo che non era la scelta giusta, così io decido di togliere la mia fidata Royal sostituendola con una parachute su amo del 16, questa scelta mi regala la prima cattura, una trota fario di circa 30cm che purtroppo scopriamo fosse d'immissione come la maggior parte dei pesci presenti nel lago, anche Tommaso sceglie un'imitazione di un'effimera e subito inizia a ricevere i primi attacchi che purtroppo si slamano.
Ovviamente non poteva andarci tutto bene no? Difatti inizia a piovere costringendo tutti e 4 a ritirarsi nella zona dove avremmo montato le tende, mentre ci ingegnavamo per far star in piedi la tenda ci accorgiamo che proprio al tramonto smette di piovere e ovviamente ci rifiondiamo sul lago, qua decido di montare una mosca secca molto piccola (Amo del 22) visti i piccoli insetti sui quali i pesci cacciavano, intuizione giusta, difatti questa scelta mi regala le ultime 3 catture della giornata, pescare mentre il tramonto colorava le montagne di un rosso acceso è stato magico.
Arrivata la notte saliamo su alla tenda, ci facciamo i nostri fidati Saikebon e ci mettiamo a dormire.
Giorno 2
Sveglia prima dell'alba, ancora non erano comparse nemmeno le prime luci ma tutti e 4 eravamo già a lanciare gli artificiali e le mosche in acqua, la mattinata finisce con una trota di pochi centimetri catturata da Tommaso e qualche altra cattura tra Nicola e Emanuele.
Facciamo colazione con quei pochi biscotti e snack che ci eravamo portati e verso le 10 ci incamminiamo verso l'ultima tappa di questi due giorni.
Dopo un'ora e mezza di cammino, arriviamo sulle rive del Lago Verde, paesaggisticamente il più bello di tutti con a destra gli alberi e a sinistra il Monte Torricella che con le sue pareti di roccia sovrastava il lago creando un ambiente che fa invidia ai laghi alpini, appena arrivati ci mettiamo a pranzare (ovviamente sempre con i Saikebon) molto velocemente e subito in pesca.
Anche qua Tommaso ed io optiamo per la mosca mentre Nicola ed Emanuele sempre con lo spinning. Sfortunatamente eravamo arrivati “tardi” e le alte temperature già raggiunte hanno fatto si che le trote si fossero già piantate sul basso fondale, ed essendo questo un lago con una profondità di oltre 30 metri nessuno ha avuto modo di raggiungerle.
Per fortuna noi con la mosca siamo riusciti ad intrattenerci comunque, infatti nel corso della mattinata ci hanno tenuto compagnia Scardole e Vaironi (Uno di quest'ultimi particolarmente grosso) che si sono fatti ingannare dalle nostre effimere.
Arriva così l'ora di partire, però ci stava andando tutto troppo bene, difatti sulla strada del ritorno a Tommaso esce il ginocchio che nonostante le fasciature ha continuato a fargli male, siamo comunque tornati con molta calma al lago di Ballano, qua iniziamo a ragionare su come tornare alle macchine essendoci qualche ora di cammino e Tommaso con una gamba fuori uso, tra le opzioni c'era anche quella del taxi ma la zona non era coperta dal servizio, così quando ci siamo rassegnati al dover farcela di nuovo a piedi ecco che un signore del luogo ci aiuta offrendosi di accompagnare me alla macchina così che poi potessi tornare a prendere gli altri e così abbiamo fatto.
Così si concludono i nostri due giorni di pesca nel parco dei cento laghi, questa esperienza ci ha lasciato soprattutto una cosa: La voglia di tornarci!
Attrezzatura
L'attrezzatura che mi sono portato in questa spedizione è stata:
Spinning. Canna 2-10 gr abbinata ad un mulinello taglia 2000
Mosca: Canna 9' #5